Mi unisco all'autocritica di Scanzi e ammetto di non averci capito niente.
IL GRAN BALLO DEL PASSO INDIETRO (È TORNATO IL SALVIMAIO)
Prendersi in giro da soli è sempre salutare, dunque facciamolo. Domenica sera, come credo tutti voi, non avrei puntato un euro sul Salvimaio (che non mi esalta, ma neanche mi fa paura). Invece pare che si farà, sempre con Conte Presidente del Consiglio: cazzo, a questi qua non si riesce a star dietro. E chissà che non ci siano ulteriori colpi di scena. In ogni caso, per punizione stasera andrò a cena con Nardella alla Sagra dell'Ocio. Questa ricucitura in extremis è figlia del gran ballo del passo indietro. Analizziamo i protagonisti col cipiglio di Gozi sul Tourmalet.
DI MAIO. Non sbaglia nulla fino al 4 marzo, poi comincia a fare l'entusiasta permanente per due mesi filati: "faremo la storia", "dureremo 5 anni", eccetera. Due coglioni che non hanno eguali. Non solo: la mena con hashtag puerili tipo #iosononelcontratto (roba da Renzi #lasvoltabuona) e mette pure le musichette alla Star Trek nei video celebrativi. Tremendo. Poi sbrocca come un bambino da Fazio, straparlando di impeachment e sfacendosi perculare da tutti. Anche da Grillo, molto abile nell'abbassare (lui) i toni. Lì Di Maio ha toccato il fondo ed è sembrato il topo zimbellato dal gatto Salvini. Invece, ieri sera, ha indovinato la mossa: "Spostiamo Savona". Bravo. A quel punto il cerino è tornato a Salvini. E Di Maio ha ottenuto quel che voleva. O quasi. Ha accettato alcuni "rospi" (Tria è più brunettiano di Brunetta) e tutto sommato ha fatto ieri quel che Mattarella gli aveva chiesto di fare domenica (qui ha ragione Giachetti), ma ha reagito molto bene. Essendo una coalizione, non può certo fare tutto quello che gli pare. Gli vanno poi riconosciuti due punti fermi: aver trattato Berlusconi come un paria (occorrevano palle) e aver detto no a Fratelli d'Italia: come nomi la Meloni è 8mila volte meglio di tutti o quasi gli esponenti del centrodestra, ma accettare FdI avrebbe significato per lui portare la barra troppo a destra e (oltretutto) divenire meno forte nella coalizione. Di Maio andrà al governo, sarà ministro e i poteri (e dunque gli oneri) saranno infiniti: per lui il difficile comincia adesso. Lo massacreranno: come ieri, più di ieri. Moriremo tutti (cit).
SALVINI. Maestro indiscusso di questi mesi, furbo e scaltro come pochi, alla fine ha dovuto abbassare un po' la cresta su Savona. Ha provato a rilanciare con la Meloni, ma niente anche lì. Oggi ha vinto Di Maio. Ma ha vinto anche Salvini, che - a OGGI - sembra aver dato prova di voler governare sul serio e di non essere (solo) un gran furbone. Da domani si capirà se agli Interni avrà la bacchetta magica o sin qui ha fanfaronato. Molti hanno paura di Salvini agli Interni: io no. Al Viminale ho già resistito a Maroni e Alfano, la paura me la facevano molto di più la Boschi con la Costituzione e la Lorenzin alla Sanità. E soprattutto voglio capire se Salvini è chiacchiere e distintivo, oppure c'è anche un po' di sostanza.
MATTARELLA. Impeccabile fino a una settimana fa, disastroso domenica (la doppia cazzata Savona + Cottarelli è da Guinness), capisce di averla fatta grossa, torna sui suoi passi congelando il poro Cottarelli e si mostra più conciliante. Ufficialmente ha vinto (spostamento di Savona), di fatto rispetto a domenica non è cambiato una mazza o quasi. Classico abracadabra democristianissimo.
MELONI. Sta all'angolo, ma non vede l'ora di staccarsi da Berlusconi. E al Senato, dove la maggioranza balla (+ 10 contando il MAIE e i due ex M5S Buccarella e Martelli), FdI può essere decisiva.
RENZI. Sempre più Poro Asciugamano della politica, non ha fatto in tempo a sboronare a caso dalla Gruber, evocando un surreale "Fronte Repubblicano" tipo Guerra Civile Spagnola, che gli altri han rimesso su il governo. Per la Diversamente Lince di Rignano può essere un vantaggio: può avere tempo di varare il Macroncino, ovvero il partito dei turborenziani, atteso dagli italiani con l'entusiasmo che si suole avere quando sta per arrivare la cartella di Equitalia. Alla sinistra che giustamente guarda con sgomento il Salvimaio, ricordo che a renderlo l'unica strada possibile - nota "Teoria del Popcorn" - è stato proprio il mitologico Renzi. L'unica maniera per rinascere, per il Pd, è morire. Bombardarsi da solo. E ripartire da capo. Spedendo Renzi il più lontano possibile. Lo faranno? No, of course.
BERLUSCONI. Gli girano parecchio le palle.
LA SINISTRA. E' quella di sempre: impalpabile.
SALVIMAIO. Sarà (se nascerà) il governo più odiato dai media nell'intera storia repubblicana. Sangue ovunque, attacchi su attacchi, mattanze e flagellazioni. Un martirio a cielo aperto. Nessuno farà sconti, chi per partito preso (io no) e chi perché è giusto essere "cattivi" anzitutto con chi governa (non vedo l'ora). M5S e Lega hanno alimentato speranze elevatissime: adesso fateci vedere cosa sapete fare, o sarà il calvario. Per voi, ma pure per noi.
MINGOLINO ha scritto: ↑sab giu 02, 2018 5:59 am
Concordo con DecCan,
Il reddito di cittadinanza non è altro che una riforma dell indennità di disuccupazione,
Che tra l altro è motivo di truffe pazzesche da parte di coop fantasma di immigrati che in cambio della metà dell indennità ti segna le giornate.....lasciamo perdere sto schifo che è meglio.
Intanto presto la legge sulla legittima difesa, la possibilita di difendersi in casa a priori sarebbe già un passo in avanti.
Per l agricoltura, avere un ministro leghista è già garanzia, chiunque meglio della camicia Blanca di Martina, un autentica sciagura per il settore, colpa sua fino ad un certo punto. ...visto che non conosce una carota da una bietola....ma nessuno l ha obbligato a far danni.
Speriamo anche in una risurrezione dell ippica italiana.
Interessante anche l appoggio esterno della Meloni x un governo anomalo Destra-sx.....
Savona spostato alla fine sarà comunque lui il ministro delle finanze.....ovvio...
Beh oddio, qualcosa di buono l'ha fatto (per esempio l'obbligo in etichetta dell'origine di pomodori, latticini, pasta, riso ecc.), tanto che lo stesso Centinaio in un'intervista ha detto "ovviamente non butterò via tutto quello che è stato fatto dal mio predecessore, non sono quel genere di ministro".
Ps:
Anche se a dirla tutta poteva cercare di evitare questo problema:
http://www.repubblica.it/economia/dirit ... 186230046/
http://www.ilsole24ore.com/art/impresa- ... d=AESNKWZE