Silvio butta fuori tutto cio' che pensa dei pentastellati....
Intanto "la commedia" continua....
Moderatori: lupacchiottoirpino, JamesNeve, Gianlucameteo
Silvio butta fuori tutto cio' che pensa dei pentastellati....
...."rottura" Cdx in atto ??Dany Bononia ha scritto: ↑ven apr 20, 2018 12:20 pmSilvio butta fuori tutto cio' che pensa dei pentastellati....
Intanto "la commedia" continua....
...alle ore 17 Fico
Per verificare se ci fossero le possibilità di una intesa tra 5S e il partito del bullo di Firenze.
...giusto per perdere altri 2-3 gg.....enzog ha scritto: ↑lun apr 23, 2018 5:28 pmPer verificare se ci fossero le possibilità di una intesa tra 5S e il partito del bullo di Firenze.
Poi aspetteranno domenica prossima per il Friuli Venezia Giulia, poi il 20 maggio per la Valle D'Aosta, poi.......
Fix
Ma il migliore è Salvini quando dice: "abbiamo vinto in Molise, ora il governo in una settimana".
Poi le elezioni amministrative del 10 giugno (più eventuali ballottaggi il 24 giugno).Dany Bononia ha scritto: ↑lun apr 23, 2018 6:40 pmPoi aspetteranno domenica prossima per il Friuli Venezia Giulia, poi il 20 maggio per la Valle D'Aosta, poi.......
Rispetto per tutti. No razzismo.
Dopo le elezioni in Friuli si va a votare di nuovo o fan l accordo Dx -M5.
...speriamo vadano tutti col PD allora....
Non credo proprio, a me lo davano morto. A meno che sia una fake news quella che mi hanno detto.
Allora nel dubbio meglio non rischiare....
Chissà.
La telenovela della politica italiana. Però adesso sta iniziando ad annoiare.
L’accordo M5S-Pd è una boiata pazzesca
Il titolo è volutamente forte e richiede una spiegazione. Ho profondo rispetto del tentativo di Maurizio Martina, persona che non conosco ma che stimo (infatti non l’ho mai citato negativamente nei miei pezzi su Pd&renzismo).
È un tentativo coraggioso, nobile e sensato. Ma del tutto inutile. Vi spiego perché.
1. Se anche Martina vincesse, e con lui i Dario Franceschini e Piero Fassino, ottenendo il 50% più uno all’adunanza del 3 maggio, per supportare poi un governo M5S-Pd servirebbe l’85% dei parlamentari piddini. Una cifra im-pos-si-bi-le da raggiungere. E allora perché diavolo ne parliamo? Perché insistiamo (anzi insistono) con questa immane frattura inutile di palle?
2. Renzi ha nuovamente varcato i confini di se stesso, cioè del caricaturale, “intervistando” i passanti sull’accordo Pd-M5S. L’ha fatto forse per ricordarci di essere il peggior “politico” nella storia delle galassie, ma ce lo ricordavamo già. Augusto Minzolini, che sul Giornale si firma Yoda, gli attribuisce poi oggi parole da bulletto rancoroso.
“Hanno impostato una trattativa violenta. Vogliono mettermi con le spalle al muro: o dico sì al governo con i grillini o c’è il muro, cioè le elezioni. Ma io scelgo il muro, cioè le elezioni. Tanto io in Parlamento torno, Franceschini non so. Questi non hanno capito che non mi faccio intimidire. Sono pronto a trattare pure con Belzebù, ma certo non ho paura di chi nelle trattative politiche si comporta come sul web, con i metodi delle baby gang“.
Se le ha dette, siamo al parossismo della poraccitudine.
2 bis. Pensateci: Minzolini si firma “Yoda” sul Giornale. L’Italia non avrà mai speranza alcuna.
3. Quella di Renzi è però una poraccitudine motivata. Non solo perché essa è cifra identitaria del soggetto, ma perché i renziani fanno benissimo a non volere l’accordo con M5S. Ve lo immaginate Tex che si accorda con Mefisto o Dylan Dog con Xabaras? Stiamo scherzando? Siamo pazzi? Renzini e grillini sono inconciliabili. È ovvio poi che i renziani di grido (?) si coprano puntualmente di ridicolo anche quando dicono “no”. I tweet con l’hashtag #senzadime sono da asilo nido. Inutile aspettarsi qualcosa di diverso dai Gozi, Ascani, Morani, Anzaldi, Leonardi e derivati: è la peggiore “classe dirigente” immaginnabile. Il loro “no” è però giustissimo e sacrosanto. E Luigi Di Maio deve capire che la cosa è reciproca: se solo portasse i “suoi” voti per fare un brodino stitico con i renziani, tradirebbe tutto quel che ha detto e fatto in campagna elettorale.
3 bis. Decidete voi chi sia Tex e chi Mefisto. Mi è indifferente: la politica di queste settimane mi appassiona come una jam session tra Povia e il Poro asciugamano.
4. Mi direte: e allora che si fa? Si torna al voto. Andare al governo non è obbligatorio e, con questo Parlamento, Di Maio non ci può andare. Si sapeva dal 4 marzo sera, dunque se lo metta in testa. Finiamola con questa immensa farsa. Fate la nuova legge elettorale in fretta e torniamo al voto.
5. Se Renzi dovesse scegliere tra salvare il paese e ammazzare politicamente i 5 Stelle, sceglierebbe la seconda. Insisto: di che diavolo stiamo (state) parlando da settimane? Accordo de che?
5 bis. Calenda ha detto che, se il Pd fa l’accordo con i grillini, lui se ne va dal Pd. E lo ha detto come se a qualcuno la cosa interessasse.
6. Il Pd è pieno di belle persone, ma con questi numeri in Parlamento fidarsi del Pd è un suicidio. O Di Maio insiste con questa recita per dimostrare che i grillini sono pronti a governare e per spaccare al contempo il Pd, oppure ha una strana idea di masochismo.
6 bis. Se venisse chiesto alla base del Pd se vuole o no un accordo con i 5 Stelle, la maggioranza direbbe di no. Ne sono convinto. Giusto domandarglielo, per carità, ma non crediate che la base sia anti-renziana. La maggioranza lo è eccome, infatti lo vota. Chi non sopporta Renzi ha smesso di votarlo. (E Renzi infatti le perde tutte).
7. Detto che nessun governo con questi numeri è possibile, costretto a forza per i 5 Stelle aveva più senso accordarsi su due o tre punti con la Lega (senza Berlusconi) e poi voto. La Lega, in termini parlamentari, è molto più affidabile del Pd a trazione renziana. Salvini non ha voluto. Bene: facciamo passare questi giorni (inutili) da qui al 3 maggio, poi nuova legge elettorale e voto al più presto. Aprile 2019, meglio ottobre 2018.
7 bis. Lo so cosa state pensando: “Per il M5S meglio col Pd che con la Lega”. In linea di massima sì, anche se tra un Borghi e un Migliore prendo tutta la vita il primo. In un mondo ideale i 5 Stelle governerebbero con un centrosinistra riformista. Ma l’Italia attuale non è certo un paese ideale e nulla, tra le forze parlamentari, è disastroso come il renzismo.
8. Con questa fregola di andare al governo per forza, Di Maio ha partorito giorni fa quella brodaglia del contrattino by Giacinto Della Cananea, personaggio lisergico tratto dal Giardino dei Finzi Contini e televisivamente efficace come un rododendro ferito. A furia di smussare gli angoli, il contrattino partorito dal M5S si è rivelato una sbroscia insipida. O i 5 Stelle vanno al governo per cambiare sul serio le cose, o possono stare a casa: di una nuova Dc non ve n’è bisogno. Oltretutto, per essere Forlani o Andreotti, serviva il fisico.
9. Lo so, fare una legge elettorale nuova in tempi brevi sarà dura. Vero. Ma – al peggio – è meglio tornare subito al voto a ottobre anche con il Rosatellum. Gli italiani lo vivrebbero come un ballottaggio Salvini-Di Maio, quindi i numeri cambierebbero e non è detto che avremmo sempre lo stesso stallo. In più Berlusconi uscirebbe devastato e forse anche i renziani. Lega e M5S: che diavolo aspettate a tornare al voto?
10. Renzusconi vive e lotta in mezzo a noi: mai staccatisi, il padre dotato e il figlio ripetente operano adesso per far saltare qualsiasi governo salvo quello (inutile) “del Presidente”. Appunto, cari Salvini e Di Maio: fate saltare il banco e tornate (torniamo) al voto.
10 bis. L’unica cosa positiva che può partorire questo stallo è una rottura definitiva tra renziani e resto del mondo piddino. A quel punto Renzi si farebbe il suo PMi (Partitino Macron ipotetici) e il Pd ne uscirebbe come rinato. Ce lo auguriamo. Ma ci vorrà tempo e per avere un nuovo scenario servirà un nuovo Parlamento. Diciamolo chiaramente: questa legislatura è “inutile”. Fatela durare il meno possibile: ha già frantumato gli zebedei con tutti questi retroscena spuntati. E’ tutto spaventosamente noioso. Voto al più presto: al più presto.
E b-a-s-t-a con questo teatrino soporifero e terrificante.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... a/4318264/
....finira' al forno