Lombardia e parte del Veneto in quarantena
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
Coronavirus, ampliamento della zona rossa: "blindate" la Lombardia e 11 province
Il nuovo decreto, firmato sabato notte dal premier Conte dopo la diffusione di una bozza non ultimata, prevede la chiusura delle scuole e dei luoghi di maggiore affollamento fino al 3 aprile
"Evitare in modo assoluto ogni spostamento" in Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria. E' quanto prevede il nuovo decreto del presidente del Consiglio contro il coronavirus, firmato sabato notte dal premier Conte. Dubbi e perplessità da parte dei governatori.
Il provvedimento, che chiede di "evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita" dalla Lombardia e dalle 11 province interessate "nonché all’interno dei medesimi territori", prevede però che gli spostamenti siano consentiti quando "motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza".
In province contagio si può rientrare a casa "Ci si muoverà solo per comprovate ragioni lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute. Fermo restando che è consentito il rientro presso il proprio domicilio o residenza per chi ne avesse necessità", ha spiegato il premier.
Nelle zone del contagio fino al 3 aprile è prevista la chiusura delle scuole e la sospensione delle le attività "di cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati". Sono inoltre previste "specifiche sanzioni in caso di mancato rispetto": l'arresto fino a 3 mesi e fino a 206 euro di ammenda. Bar e ristoranti, invece, potranno svolgere le attività dalle 6 alle 18 "con obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro".
Sempre nelle stesse zone è prevista la chiusura degli impianti nei comprensori sciistici, e "sono sospese le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri". L'apertura di chiese e luoghi di culto, invece, è condizionata alla possibilità di evitare assembramenti. Per quanto riguarda i centri commerciali, nelle giornate festive e prefestive i negozi all'interno delle gallerie sono chiusi (fanno eccezione gli alimentari), così come chiuse sono "le medie e grandi strutture di vendita". E nei giorni feriali va garantita la distanza di un metro tra un cliente e l'altro, "con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione".
Sono poi "sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi".
Pazienti distribuiti in altre Regioni e aumento produzione mascherine L'altro fronte su cui il governo sta operando è quello sanitario: il premier ha annunciato infatti la firma di un contratto per la produzione tutta italiana di 500 dispositivi al mese di rianimazione, con l'obiettivo di fare di più. E anche l'incremento della linea produttiva dei dispositivi di protezione come le mascherine. Ma poiché nelle aree dove il contagio è più forte gli ospedali fanno fatica, il presidente del Consiglio ha ricordato anche la possibilità di ridistribuire i pazienti tra le Regioni.
Fuga da Milano? Dopo la diffusione della bozza del decreto che prevede la "chiusura" della Lombardia e di 11 province, dai social network arrivano storie di molte persone che, nella serata di sabato, si sono precipitate in fretta e furia nelle stazioni ferroviarie lombarde per lasciare la regione prima che scattasse il "coprifuoco". Anche in questo caso non mancano fake news, ma in questo caso è verosimile che chi aveva in programma di partire da Milano abbia tentato in tutti i modi di anticipare il viaggio per timore di restare poi bloccato.
Le misure per il resto del Paese Un secondo decreto, valido sul resto del territorio nazionale, aggiorna invece le misure del decreto precedente, prorogando il divieto di qualsiasi tipo di manifestazione che preveda affollamento di persone, sospendendo in tutto il Paese le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati, I musei e gli altri istituti e luoghi della cultura sono invece aperti "a condizione che siano assicurate modalità di fruizione contingentate". Bar e ristoranti restano operativi a condizione di far rispettare la distanza di un metro tra un cliente e l'altro, e le competizioni sportive possono essere effettuate solo a porte chiuse, Come nel decreto precedente, viene confermata la chiusura delle scuole fino al 15 marzo.
Il nuovo decreto, firmato sabato notte dal premier Conte dopo la diffusione di una bozza non ultimata, prevede la chiusura delle scuole e dei luoghi di maggiore affollamento fino al 3 aprile
"Evitare in modo assoluto ogni spostamento" in Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria. E' quanto prevede il nuovo decreto del presidente del Consiglio contro il coronavirus, firmato sabato notte dal premier Conte. Dubbi e perplessità da parte dei governatori.
Il provvedimento, che chiede di "evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita" dalla Lombardia e dalle 11 province interessate "nonché all’interno dei medesimi territori", prevede però che gli spostamenti siano consentiti quando "motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza".
In province contagio si può rientrare a casa "Ci si muoverà solo per comprovate ragioni lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute. Fermo restando che è consentito il rientro presso il proprio domicilio o residenza per chi ne avesse necessità", ha spiegato il premier.
Nelle zone del contagio fino al 3 aprile è prevista la chiusura delle scuole e la sospensione delle le attività "di cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati". Sono inoltre previste "specifiche sanzioni in caso di mancato rispetto": l'arresto fino a 3 mesi e fino a 206 euro di ammenda. Bar e ristoranti, invece, potranno svolgere le attività dalle 6 alle 18 "con obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro".
Sempre nelle stesse zone è prevista la chiusura degli impianti nei comprensori sciistici, e "sono sospese le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri". L'apertura di chiese e luoghi di culto, invece, è condizionata alla possibilità di evitare assembramenti. Per quanto riguarda i centri commerciali, nelle giornate festive e prefestive i negozi all'interno delle gallerie sono chiusi (fanno eccezione gli alimentari), così come chiuse sono "le medie e grandi strutture di vendita". E nei giorni feriali va garantita la distanza di un metro tra un cliente e l'altro, "con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione".
Sono poi "sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi".
Pazienti distribuiti in altre Regioni e aumento produzione mascherine L'altro fronte su cui il governo sta operando è quello sanitario: il premier ha annunciato infatti la firma di un contratto per la produzione tutta italiana di 500 dispositivi al mese di rianimazione, con l'obiettivo di fare di più. E anche l'incremento della linea produttiva dei dispositivi di protezione come le mascherine. Ma poiché nelle aree dove il contagio è più forte gli ospedali fanno fatica, il presidente del Consiglio ha ricordato anche la possibilità di ridistribuire i pazienti tra le Regioni.
Fuga da Milano? Dopo la diffusione della bozza del decreto che prevede la "chiusura" della Lombardia e di 11 province, dai social network arrivano storie di molte persone che, nella serata di sabato, si sono precipitate in fretta e furia nelle stazioni ferroviarie lombarde per lasciare la regione prima che scattasse il "coprifuoco". Anche in questo caso non mancano fake news, ma in questo caso è verosimile che chi aveva in programma di partire da Milano abbia tentato in tutti i modi di anticipare il viaggio per timore di restare poi bloccato.
Le misure per il resto del Paese Un secondo decreto, valido sul resto del territorio nazionale, aggiorna invece le misure del decreto precedente, prorogando il divieto di qualsiasi tipo di manifestazione che preveda affollamento di persone, sospendendo in tutto il Paese le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati, I musei e gli altri istituti e luoghi della cultura sono invece aperti "a condizione che siano assicurate modalità di fruizione contingentate". Bar e ristoranti restano operativi a condizione di far rispettare la distanza di un metro tra un cliente e l'altro, e le competizioni sportive possono essere effettuate solo a porte chiuse, Come nel decreto precedente, viene confermata la chiusura delle scuole fino al 15 marzo.
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
Io comunque non ho ancora capito bene se lunedì posso andare a lavorare.
Abito a Padova,ma lavoro in prov di Vicenza;sono operaio al Centro Regionale per la
Conservazione Biodiversità Vegetale e di certo non posso lavorare da casa.
Penso di sì,ma non ne sono mica sicuro al 100%.Boh,al massimo tornerò indietro
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
Secondo il decreto no ..ernest ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 9:54 amIo comunque non ho ancora capito bene se lunedì posso andare a lavorare.
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
Mi son visto il discorso di Conte di stanotte:parla di possibilità diDavideBassano ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 10:10 amSecondo il decreto no ..ernest ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 9:54 amIo comunque non ho ancora capito bene se lunedì posso andare a lavorare.
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ed emergenze sanitarie''..il fatto di avere un lavoro di quel tipo ,non è una comprovata esigenza
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
Credo proprio di si, dovresti appartenere ai tipi di lavoro inderogabili.ernest ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 9:54 amIo comunque non ho ancora capito bene se lunedì posso andare a lavorare.
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Quello che non è chiaro è se verranno introdotte le autorizzazione prefettizie o no, non credo proprio leggendo il decreto, quello dovrebbe essere uno step successivo.
Personalmente lunedì sono al lavoro come sempre, anche per me è abbastanza ovvio, garantisco servizi essenziali anche in ambito sanitario avendo tra i clienti anche proprio ospedali che ora sono diventati polmonari. Semmai il problema è mio, se mi chiamano devo lavorare proprio in punti strutturalmente infetti ma ho tutte le protezioni individuali necessarie, mi bastano per 2 mesi.
Quello che temo non sono gli ambienti ma gli altri, in questi giorni sono passato in modo schizzofrenico da condizioni protette ad ambienti promiscui con persone che non hanno capito nulla di come si devono comportare.
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
Taglia il problema facendoti fare una lettera dall'azienda.ernest ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 10:21 amMi son visto il discorso di Conte di stanotte:parla di possibilità diDavideBassano ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 10:10 amSecondo il decreto no ..ernest ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 9:54 amIo comunque non ho ancora capito bene se lunedì posso andare a lavorare.
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
L'idea sarebbe ottima..peccato che come ente pubblico (che ha sede all'agripolisLesmometeo ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 10:34 amTaglia il problema facendoti fare una lettera dall'azienda.ernest ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 10:21 amMi son visto il discorso di Conte di stanotte:parla di possibilità di
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lavorativa? Io non ho alrto modo di lavorare
a Padova) soffre 'leggermente' di burocrazia conclamata.Il funzionario del mio centro
fa la lettera,ma poi deve firmarla il dirigente e poi controfirmarla il direttore di sezione,ma questo
avendo la diarrea non può..praticamente sarà finita l'emergenza coronavirus
e io sarò ancora in attesa della lettera
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
In questa fase è ancora semplice, basta una mail del tuo ente, il problema sarà lo step successivo se vien fuori l'autorizzazione prefettizia.ernest ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 10:49 amL'idea sarebbe ottima..peccato che come ente pubblico (che ha sede all'agripolisLesmometeo ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 10:34 amTaglia il problema facendoti fare una lettera dall'azienda.ernest ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 10:21 am
Mi son visto il discorso di Conte di stanotte:parla di possibilità di
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fa la lettera,ma poi deve firmarla il dirigente e poi controfirmarla il direttore di sezione,ma questo
avendo la diarrea non può..praticamente sarà finita l'emergenza coronavirus
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Comunque ho capito benissimo dove lavori, sei presso Legnaro in quel centro universitario dove fino a qualche anno fa dalla statale si vedevano delle bellissime mucche pascolare beatamente nel campo. Bel lavoro legato alla ricerca, davvero complimenti!!
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
Direi di no .. si parla di lavori tipo ferrovieri medici infermieri e tutti i lavori per il servizio pubblico e forniture per la sopravvivenza tipo mangiare combustibili ecceteraernest ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 10:21 amMi son visto il discorso di Conte di stanotte:parla di possibilità diDavideBassano ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 10:10 amSecondo il decreto no ..ernest ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 9:54 amIo comunque non ho ancora capito bene se lunedì posso andare a lavorare.
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
Si,la sede è a Legnaro,poi ci sono i vari centri sparsi per il Veneto.Io lavoro a quello diLesmometeo ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 10:59 amIn questa fase è ancora semplice, basta una mail del tuo ente, il problema sarà lo step successivo se vien fuori l'autorizzazione prefettizia.ernest ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 10:49 amL'idea sarebbe ottima..peccato che come ente pubblico (che ha sede all'agripolisLesmometeo ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 10:34 am
Taglia il problema facendoti fare una lettera dall'azienda.
a Padova) soffre 'leggermente' di burocrazia conclamata.Il funzionario del mio centro
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Comunque ho capito benissimo dove lavori, sei presso Legnaro in quel centro universitario dove fino a qualche anno fa dalla statale si vedevano delle bellissime mucche pascolare beatamente nel campo. Bel lavoro legato alla ricerca, davvero complimenti!!
Montecchio Precalcino (Vi) E' un gran bel posto di lavoro,indubbiamente.
Comunque tornando al tema,mi sono appena sentito con un collega che sta a Limena:domani
proviamo ad andare e se mi obbligano a tornare indietro,faremo dietrofront!
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
Mi pare strano però..cioè tutte le fabbriche e fabbrichette che vedo a cavallo tra Padova e Vicenza,tipo a Sandrigo-DavideBassano ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 11:08 amDirei di no .. si parla di lavori tipo ferrovieri medici infermieri e tutti i lavori per il servizio pubblico e forniture per la sopravvivenza tipo mangiare combustibili ecceteraernest ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 10:21 amMi son visto il discorso di Conte di stanotte:parla di possibilità di
movimento per '' comprovate esigenze lavorative
ed emergenze sanitarie''..il fatto di avere un lavoro di quel tipo ,non è una comprovata esigenza
lavorativa? Io non ho alrto modo di lavorare
San Pietro in gù-Carmignano -Camisano-Gazzo-Grantorto- saranno piene di transprovinciali che ci lavorano...
Cioè,nessuno può andare a lavorare se sei operaio e non puoi fare da casa..come azzo fanno??
E' meglio che chiudano direttamente la baraccca da ora,soffriranno meno.
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
Forse la quadra starebbe nell'utilizzo di strumenti di protezione individuale, cioè tuta, guanti, occhiali e mascherina e lavorare a testa bassa e pause differite reparto per reparto.ernest ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 11:24 amMi pare strano però..cioè tutte le fabbriche e fabbrichette che vedo a cavallo tra Padova e Vicenza,tipo a Sandrigo-DavideBassano ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 11:08 amDirei di no .. si parla di lavori tipo ferrovieri medici infermieri e tutti i lavori per il servizio pubblico e forniture per la sopravvivenza tipo mangiare combustibili ecceteraernest ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 10:21 am
Mi son visto il discorso di Conte di stanotte:parla di possibilità di
movimento per '' comprovate esigenze lavorative
ed emergenze sanitarie''..il fatto di avere un lavoro di quel tipo ,non è una comprovata esigenza
lavorativa? Io non ho alrto modo di lavorare
San Pietro in gù-Carmignano -Camisano-Gazzo-Grantorto- saranno piene di transprovinciali che ci lavorano...
Cioè,nessuno può andare a lavorare se sei operaio e non puoi fare da casa..come azzo fanno??
E' meglio che chiudano direttamente la baraccca da ora,soffriranno meno.
Non lavorare con ammucchiata alla macchinetta del caffè o pausa fumo di gruppo.
Non mi sembra difficile ma sta alle singole aziende farlo e ai singoli lavoratori adeguarsi, se no il passo successivo è il coprifuoco h24.
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
Starebbe all'azienda darvi comunicazioni oggi.ernest ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 11:14 amSi,la sede è a Legnaro,poi ci sono i vari centri sparsi per il Veneto.Io lavoro a quello diLesmometeo ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 10:59 amIn questa fase è ancora semplice, basta una mail del tuo ente, il problema sarà lo step successivo se vien fuori l'autorizzazione prefettizia.ernest ha scritto: ↑dom mar 08, 2020 10:49 am
L'idea sarebbe ottima..peccato che come ente pubblico (che ha sede all'agripolis
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fa la lettera,ma poi deve firmarla il dirigente e poi controfirmarla il direttore di sezione,ma questo
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Comunque tornando al tema,mi sono appena sentito con un collega che sta a Limena:domani
proviamo ad andare e se mi obbligano a tornare indietro,faremo dietrofront!
Comunque ho capito, tu abiti a Padova e lavori in provincia di Vicenza, non ho idea di come funzioni e non idea di come possa funzionare questa separazione tra aree omogenee contigue. Escludo che ci siano blocchi stradali ferrei perché occorrerebbero decine di migliaia di uomini che non abbiamo, le aree rosse le hanno fatte a posta grandi anche per permettere una certa capacità lavorativa, fossero state tante piccole e frammentate sarebbe stato un caos peggiore.
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
Appena visto il Tg regionale. .sia il prefetto di Padova, franceschelli, sia il sottosegretario Variati confermano che lo spostamento per lavoro è autorizzato.Spero comunque domani non ci siano problemi
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
Serve autocertificazione
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
Comunque mi sembra una quarantena delle zone rosse un po a cazzium,autogestita...chiamatela come volete.Sono a 15 km dalla provincia di Pesaro(zona rossa) ma non sono controllate le strade in ingresso
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
Nessun controllo son entrato in zona rossa Vergogna assoluta ... ah ho ditta in zona rossa posso entrare ma preferivo di no
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
Entrato anch'io senza problemi. Stasera
Comunque mifaccio autocertificazione
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
Si parla di zona arancione, per questo si chiede autoresponsabilità. Il non rispetto delle norme previste è semplicemente segno di inciviltà (che giustamente viene punito)
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
EsattamenteMarcoSarto ha scritto: ↑lun mar 09, 2020 9:56 amSi parla di zona arancione, per questo si chiede autoresponsabilità. Il non rispetto delle norme previste è semplicemente segno di inciviltà (che giustamente viene punito)
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Re: Lombardia e parte del Veneto in quarantena
Vari posti di blocco ora
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